Tra Castro e Santa Cesarea: una meravigliosa giornata nel Salento

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In questa breve recensione voglio raccontare di uno dei tanti modi in cui trascorro le mie vacanze nel Salento, in terra di Puglia.
Difficile stilare una scala di preferenze tra l’una e l’altra parte del Salento, ognuna di queste infatti merita d’essere visitata in quanto, pur nelle loro diversità, ogni angolo di questa terra riesce a scaturire nell’animo dei visitatori sensazioni molto forti.
Dal mio personale punto di vista, la tratta costiera che da Porto Badisco scende giù fino a Santa Maria di Leuca, sul versante adriatico, è quella che più di altri è in grado di raccontare le suggestive fattezze di queste coste. Qui la costa, diversamente da quanto avviene in altri punti del Salento, è composta da un’alternanza di bassi tratti di scogliera lineare, che permettono un comodo accesso al mare, con alti e robusti tratti di scogliera a strapiombo sul mare, contornati da una suggestiva macchia mediterranea, che tanto in primavera quanto in estate dona ulteriore vivacità a un paesaggio caratterizzato in cui dominano per lo più i suggestivi colori di queste acque.
Ci troviamo a Castro, un piccolo paese affacciato sull’Adriatico, a metà strada tra Santa Cesarea Terme e Marina di Andrano, un posto che pur nella sua semplicità e nelle dimensioni fatte notevolmente a misura d’uomo, riesce a incantare tutti i turisti che ogni anno soprattutto nel mese di agosto fanno a gara ad accaparrarsi quelle poche case in affitto, un tempo per lo più case di pescatori, per godere di uno dei mari più limpidi d’Europa, piacevole già solo alla vista. Non è difatti un caso che Castro sia stato spesso premiato con la prestigiosa “Bandiera Blu”, il premio europeo che viene conferito alle località che possiedono il mare più limpido e pulito e una costa rispettosa delle bellezze naturali.
E così in una calda e soleggiata giornata d’agosto, mi dirigo con alcuni amici al Porto Vecchio di Castro, un porto che ospita bellissime barche e che è situato all’interno di una meravigliosa baia, sovrastata da altissime rocce di pietra calcarea sulle cui pareti crescono alberi, cespugli e arbusti di vario tipo, e che grazie anche alle trasparenti e limpide acque del mare, sembrano donare a questa insenatura l’aspetto di una vera e propria piscina.
Assicurataci la giusta scorta di panini, frutta e bibite fresche, decidiamo di fare un giro sul gommone, per dirigerci verso Santa Cesarea Terme. Appena fuori da Punta Mucurune, che delimita la fine della baia del porto di Castro, persino da questo punto così basso riusciamo a scorgere l’imponente castello di Castro Alta (è così chiamato il punto alto della cittadina) castello risalente al XIII secolo e che come gran parte dei castelli edificati lungo le coste del Salento avevano la funzione di difendere il litorale dalle incursioni dei pirati turchi provenienti dal mare.
Appena superato Punta Mucurune abbiamo la possibilità di contemplare da vicino uno spettacolo unico al mondo. Questo tratto di costa infatti è particolarmente ricco di anfratti, calette, piccole insenature e soprattutto bellissime grotte. In una di queste in particolare ci avviciniamo per una breve sosta, senza però avvicinarci troppo agli scogli, giusto il tempo di rinfrescarci con un tuffo in acqua prima di riprendere il cammino
Andando verso Santa Cesarea Terme, abbiamo la possibilità di osservare (non da vicino purtroppo) la famosissima Grotta Romanelli, al cui interno sono state rinvenute le tracce di dipinti e sculture risalenti addirittura al Paleolitico Superiore. Poco dopo invece possiamo ammirare la Grotta Zinzulusa, così chiamata per via dei numerosi “zinzuli” ovvero stalattiti che caratterizzano l’interno della grotta e nella quale è possibile accedere solo durante un’escursione guidata. E’ una sensazione davvero unica lasciarsi accarezzare dalla tramontana, e con i gabbiani che passano vicini al gommone.

Siamo quasi alla fine di questa nostra piccola gita, ossia l’incantevole baia di Porto Miggiano, a Santa cesarea Terme. Qui finalmente decidiamo di buttare l’ancora e per rituffarci a mare. Anche qui il nostro sguardo viene letteralmente rapito dalle imponenti rocce che delimitano la baia, la cui forma irregolare e suggestiva è tutta merito dell’azione erosiva del vento e dell’acqua del mare. Il colore dell’acqua poi passa dalla tonalità chiara, vicino agli scogli, al verde e cobalto man mano che ci si allontana dalla riva, per diventare di un blu intenso una volta oltrepassata l’area di balneazione delimitata dalle boe. Il rumore scaturito dagli sporadici fili di vento, il mormorio dei bagnanti sdraiati sugli scogli a prendere la tintarella oppure sulle varie barche, pedalò e materassini che sembrano essere letteralmente sospesi nel vuoto a causa della trasparenza di queste acque, non intaccano minimamente la quiete e la sensazione di benessere e ralax che proviamo..


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