Roma offre di più: riflessioni di un turista nella città eterna

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Tre giorni non bastano per godere di tutto ciò che offre Roma, la lista delle cose da fare e da vedere è lunga e, aiuto, non so da dove cominciare…
È questa la sensazione che si ha quando si giunge per un indimenticabile weekend nella storica Roma, la Città eterna. Tedeschi, inglesi, romani, cinesi, camerieri, manager, studenti, mamme, bambini, cani e chi ne ha più ne metta. Roma è una città piena. Piena di gente, di storia, di arte e cultura. E’ da sempre una meta indiscussa del turismo mondiale. L’immagine del Colosseo rimane chiara e viva dentro di me come il giorno in cui lo vidi. Divino, enorme, inquietante, queste sono le parole che pensai al primo impatto. Appena in vista, l’importante monumento assorbe tutta la concentrazione e la mente comincia a vagare nei periodi della Roma gloriosa, della Roma imperiale, della Roma assassina. Solo allora avrei voluto essere stata attenta durante le lezioni scolastiche di storia, solo allora mi resi conto di quanto fosse percepibile la storia antica. Ogni singolo mattone o crepa che notavo doveva sicuramente racchiudere un incredibile storia. Volevo sapere tutto.

La pausa per un caffé, una veloce lettura al giornale locale e l’idea di vivere a Roma si andava realizzando nella mia mente. Voltai pagina e le offerte di lavoro Roma mi diedero motivo di rifletterci per più volte. Mi trovavo nel Piazzale di Ponte Milvio una storia ancora più lunga del Colosseo, ma resa invisibile da quell’anonima coppia, la quale ne modificò l’indirizzo. È  il caso di un semplice gesto che si trasforma in un trend. L’antico ponte Milvio, narra una storia risalente il IIIº secolo a.C., ma nonostante il suo lungo passato, esso viene oggi conosciuto e ricordato per quella particolare moda di appliccare lucchetti sui lampioni. L’usanza vuole che una coppia di innamorati, scriva il proprio nome su di un lucchetto, lo chiuda intorno al palo e getti la chiave nel fondo delle acque del Tevere. Il simbolo dell’amore eterno, di un legame che mai più si potrà rompere, sta alla base di questo usanza compiuta tutti gli anni da molte coppie provenienti da tutto il mondo.

Dal piazzale si può notare il ponte e con esso quell’ammasso di ferraglia, che non è facile da apprezzare fino a quando non si percepisce il senso profondo e la storia legata a questo gesto. Vidi due coppie che si avvicinavano eccitate per quello che stavano facendo. Inizialmente una coppia di ragazzi, freschi innamorati, probabilmente romani, ma a farmi capire fu la seconda coppia. Lui doveva lavorare come manager di un’azienda importante in un paese abbastanza lontano da renderlo straniero, mentre lei aveva un forte accento locale, un accento orgoglioso. Capii allora l’importanza di quella usanza e riuscii ad apprezzarla appieno. È decisamente una meraviglia quell’ammasso di ferraglia.
Vivere e lavorare a Roma rimane un sogno da allora, ma per certo, una tappa a Roma e d’obbligo. Roma offre così tanto che chiunque ci vada, qualunque siano le esigenze o le aspettative, non rimarrà deluso.


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