L’isola di Iona, in Scozia

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Ci sono posti che meritano una visita perché lasciano dentro un segno indelebile, posti alla cui sola vista il fiato viene a mancare e ci si rende conto che in questo nostro mondo troppo spesso corrotto, esistono ancora luoghi incantati, fermi nel tempo, intatti, avvolti da un alone di mistero che li rendi unici. Ecco perché trovarsi sulla terra di Iona, isola della Scozia che conta poco più di 5 Km di larghezza e meno di 2 Km di lunghezza, diventa un’esperienza con un significato in più della semplice gita fuori porta per chi ha in mente un viaggio in Scozia. Siamo in un posto speciale, lo si capisce subito. Basta essere a conoscenza della leggenda risalente al VI secolo d.C. secondo cui una sirena faceva visita ogni giorno ad un monaco di cui si era innamorata nella speranza che, pregando, Dio potesse concederle l’anima tanto desiderata. Purtroppo il suo amore per il mare fu più forte e, lacerata da questo duello interiore, lasciò l’isola in lacrime dando vita alle caratteristiche pietre verdi di Iona, che ancora oggi portano il nome di “lacrime di sirena”. Secondo questa storia il monaco di cui la sirena si innamorò era San Columba e, come spesso accade, il mito si unisce alla storia. Infatti fu proprio il Re , nonché monaco, San Columba a dare origine nel 563 a quella che è oggi l’Abbazia di Iona. Monumento di grande  bellezza architettonica ed estrema rilevanza storica essendo considerato il punto dal quale il cristianesimo si diffuse in tutta la Scozia, anche se l’assetto dell’isola cambiò molto con l’avvento della religione protestante.

L’importanza rivestita in passato da Iona è lampante, qui furono seppelliti moltissimi re scozzesi e non solo nel periodo di maggiore splendore del cristianesimo. Assolutamente da visitare l’abbazia con il suo chiostro rimodernato e dedicato alla flora e fauna tipica di Iona. Non dimentichiamoci difatti che siamo in luogo dove la naturale scenografia dei paesaggi è davvero pazzesca, con macchie di colore, tra bianco, verde e azzurro. Il bianco delle principali abitanti dell’isola: le pecore, che pascolano nei verdi manti erbosi chiamati Machair. E quell’azzurro cosi intenso del mare, perfetto compagno di lunghe distese sabbiose. Vi è un luogo sull’isola dove lo sguardo del turista si perde, è la Baia alle spalle dell’Oceano, chiamata così perché in linea d’aria l’America del Nord è il territorio più vicino. Spiaggia bella e conosciuta è poi la Triagh Ban Nam Monach, che significa spiaggia bianca dei monaci. La popolazione locale vive nella zona ad est dell’isola, chiamata Baile Mor o anche The Village. Per muoversi a Iona abbiamo bisogno solo delle nostre gambe, per camminare o per pedalare una bicicletta fittata in loco. Vi sono negozietti di artigianato molto carini e Bed & Breakfast dove poter passare una rilassante nottata.

Per raggiungere Iona si può prendere un traghetto dal porto di Fionnphort, presso l’isola di Mull, ed in 10 minuti si arriva a destinazione. Di solito, infatti, partendo da Edimburgo ci si organizza per visitare le altre isole dell’arcipelago delle Ebridi Interne, di cui Mull fa parte insieme alla splendida ed indimenticabile isola di Iona.


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